viaggio negli abissi del dark web



viaggio negli abissi del dark web

articolo pubblicato in formare a distanza?, C.I.R.C.E., 2020 , pp. 61-77

Raccontare i laboratori a distanza

Viaggio negli abissi del Dark Web

apprendimento esperienziale ai confini del digitale – C.I.R.C.E.

Deep Web. Dark Web. Parole che spaventano: quali mostri possono
abitare nella parte più profonda e oscura della Rete?

Quando questi argomenti vengono affrontati a scuola (raramente…) in
genere avviene attraverso lunghe lezioni frontali, fra il tecnico e il
legalistico, magari avendo come ospite un agente della polizia postale,
per cui non sono mai abbastanza i richiami alla pericolosità di certi
ambienti, gli ammonimenti a «starsene lontano».

Noi, durante un percorso di formazione a distanza in una scuola
superiore leccese nei giorni del lockdown, abbiamo provato una via
alternativa. Date le frequenti curiosità e domande che erano emerse
proprio sugli ambienti della rete dark e deep, abbiamo comunicato
loro che, se ne avevano voglia, avremmo potuto esplorarli insieme.

L’avventura, l’esplorazione del mondo, comprese le sue zone d’ombra,
sono elementi imprescindibili nell’esperienza adolescenziale. Perché
allora non inserire tra le attività scolastiche una visita guidata nelle
parti oscure del Web? In realtà, il nostro viaggio è stato piuttosto una
«esplorazione affiancata», come nella migliore tradizione
dell’apprendimento esperienziale: i ragazzi sceglievano insieme la
direzione da prendere a ogni bivio, mentre noi li supportavamo sul lato
tecnico, ma soprattutto stimolavamo l’osservazione, facilitavamo
l’emersione di domande e la riflessione.

Hanno scoperto un paesaggio molto più complesso di quello che
immaginavano, che ha aperto riflessioni ad ampio raggio; il testo che
segue, in forma di dialogo per rievocarne l’approccio problematizzante e
collaborativo, ne è una testimonianza rielaborata dal pad
collaborativo.

Fuori classe, 30 aprile 2020

Il 30 aprile 2020 era un giovedì. Un giorno qualsiasi di un mese
qualsiasi di un anno qualsiasi, ma noi non eravamo gente qualsiasi. Non
aspettavamo notifiche, non ci illudevamo che qualcuno avesse pronta
un’esperienza strabiliante su misura per noi e ce la volesse a tutti i
costi offrire gratuitamente. Infatti avevamo un appuntamento preciso,
stabilito tempo prima. Ci saremmo visti con Fuori-Classe (un
progetto di Lecce Città che legge 2019, animato dallo Spazio Sociale
Zei)
su Jitsi, istanza meet standard. Ore 18.00 puntuali, fuso orario
CET naturalmente.

Era la seconda volta che ci vedevamo, a distanza naturalmente. E così,
man mano che comparivano le facce sullo schermo, ci contavamo e
cominciavamo a domandarci dove saremmo andati a finire quel giorno,
perché la volta precedente avevamo cominciato l’esplorazione della Rete
e ci eravamo lasciati con l’idea di [...]

Aspetta aspetta che mi perdo dei pezzi. Cos’è Jitsi? Come funziona?

Jitsi è il nome di un insieme di tecnologie software che permette di
fare videoconferenze. Comprende anche una chat. Per saperne di più:
https://it.wikibooks.org/wiki/Software_libero_a_scuola/Jitsi per
sperimentare l’istanza meet che abbiamo usato noi (nel 2020 originata da
Seattle) https://meet.jit.si

Per usare Jitsi via web ci vuole un browser (navigatore web), meglio
F/LOSS come
Firefox o
Chromium;
una telecamera e un microfono per potersi far vedere e parlare; una
connessione a Internet; un dispositivo connesso con schermo (computer,
tablet, smartphone...). Ecco una storia per capirci di più: Internet,
Mon Amour - Il metodo del mi piace

OK, forse ho capito. Potevi farla semplice: vi siete trovati in una
ventina su Internet in videoconferenza. Grazie tante, potevate usare un
qualsiasi altro strumento normale, scarichi l’
app, login e via. E
poi?

Su Internet è un po’ vago. E poi, appunto, a noi non piace la faccenda
dell’app, e soprattutto del login e password. Ci sembra di entrare a
casa d’altri, anzi, in un posto in cui ti devi identificare. Ci sentiamo
come se arrivi e fai per entrare e il servizio ti chiede: «ALT, chi sei?
fatti riconoscere, nome utente! Ah, bene, bene, e ora, parola d’ordine!
Ah, non te la ricordi? E allora non entri. A meno che non mi dai una
mail di recupero. O mi dici il nome da nubile di tua mamma. O il nome di
almeno tre persone su questo stesso servizio...» E così via.

Insomma, dicevo, Internet è vago. Per esser precisi, ci siamo dati
appuntamento nel Deep Web, visto che c’era il prefisso di protocollo
HTTPS davanti all’indirizzo dell’appuntamento, ma la stanza non era
indicizzata dai motori di ricerca: l’abbiamo creata noi nel momento
stesso in cui ci siamo connessi. Se non ci stai capendo molto, non ti
preoccupare, è abbastanza semplice capire dove ci si trova: bisogna
osservare il protocollo, il metodo di comunicazione che si sta
utilizzando. Vabbè se parlo una lingua incomprensibile per te ecco qui
come distinguere Internet, Web, Deep Web e Dark Web.

Mmm dovrò studiare... quindi mi stai dicendo che è molto semplice
andare nel Deep Web e che lo fate regolarmente? Mah... sarà... io
pensavo fosse un posto molto pericoloso.

Perché scusa andare in giro per strada in automobile non è molto
pericoloso? Puoi anche ammazzarti, o ammazzare qualcuno! Invece il Deep
Web
non è molto pericoloso. Anzi, non è affatto pericoloso, di per sé.
Anche tu ci vai spessissimo e senza problemi, solo che non lo sai. A noi
invece piace sapere dove andiamo e quali sono le regole del posto, gli
usi e i costumi per così dire, come si fa a entrare e a uscire senza
problemi.

Il Deep Web (Ragnatela Profonda) è semplicemente il Web non
indicizzato dai motori di ricerca, per accederci bisogna compiere
qualche azione (login, ricerca, ecc.) ed è ragionevole pensare che nel
2020 costituisse la gran parte del Web, molto più grande rispetto al Web
di superficie indicizzato e accessibile a chiunque senza credenziali né
azioni particolari. Pensa ai tuoi profili social: solo tu (oltre al
social stesso) può accedere e vedere tutte le cose del tuo profilo,
pubbliche e private. Quello è Deep Web: banale, no? Invece, il Dark
Web
è tutta un’altra faccenda. A proposito, tu hai mai fatto un viaggio
nel Dark Web?

Nel Dark Web? Nella Ragnatela Oscura?

Sì… noi lo abbiamo fatto a scuola. Come ti stavo dicendo, ci siamo dati
appuntamento, su jitsi, ma insomma, era una cosa di scuola. Solo G. ci
era già stato, ma tanto tempo fa, e per poco. Però si ricordava che
bisogna scaricare TOR. The Onion Router. Certo, non è l’unico modo, ma
di certo è quello più facile. Quindi noi stavamo connessi nella stanza
condivisa e c’era uno degli hacker che ci accompagnavano che ci mostrava
come scaricare un browser (navigatore) con TOR già integrato, e noi lo
guidavamo da remoto, tipo joystick dei vecchi videogiochi, era un po’
il braccio mentre noi [...]

Aspetta oh ma siete fuori? Guarda che è illegale!

No. TOR non è illegale. Almeno: in Italia, nel 2020, non era illegale.
In altri paesi con legislazioni diverse, meno liberali ovvero più
dispotiche, era illegale. In ogni caso è lo strumento più semplice per
andare laggiù, è un browser per navigare negli abissi
https://www.torproject.org/

La questione è utilizzare gli strumenti giusti, che sono tecnologie
appropriate. Per esempio, se vuoi andare in autostrada non ci entri in
bici; allo stesso modo, per entrare nel Dark Web ci vuole TOR, o
qualcosa di analogo.

Vuoi dire che scaricarlo e navigare per noi quindi non porterebbe
nessun danno?

No! Certo, a meno che tu non faccia qualcosa di dannoso o illegale. Ma
questo vale sempre. Camminare per strada e incontrarti con un amico non
è illegale né pericoloso, ma se tu acquisti dal tuo amico sostanze
illegali per la legislazione del Paese in cui vivi, e per di più lo fai
in un posto frequentato da gente malintenzionata, beh allora camminare
per strada può diventare pericoloso, ti pare? Lo stesso è nel Dark
Web
. Se vai in posti pericolosi, ti incontri con gente dannosa o hai
comportamenti a rischio dipende da te! Per tornare al Dark Web,
qualcuno diceva che TOR ti fa cambiare continuamente VPN.

VPN?

Sì, è l’acronimo di Rete Privata Virtuale. Alcuni compagni hanno
spiegato che fa sembrare che tu sei dove non sei. Insomma ti assegna una
posizione fittizia per aumentare la sicurezza.

Cioè mi stai dicendo che per entrare nella Ragnatela Oscura devi usare
un sistema, un browser web appositamente modificato per far sembrare che
tu sia, per dire, in Cina, mentre invece sei comodo comodo a casa tua?

Sì, più o meno. Il fatto è che però l’esempio della Cina non regge. Come
faccio a spiegarti... Ecco, guarda, ti faccio una domanda: è legale
entrare su Facebook?

Certo, ma che domanda idiota! Facebook è un servizio legale!

Non è questa la domanda. La domanda è se è legale accedere a quel
servizio. Sicuro allora? Sempre legale? Per chiunque? In qualsiasi
posto?

Beh se la metti così vuol dire che forse no, ma non vedo come c’entri
con la Cina... e con il Dark Web!

C’entra eccome. Prova a connetterti a questo indirizzo:
http://facebookcorewwwi.onion/

Ma dai, mi prendi in giro? Non funziona! Dice «Non è possibile
contattare il server facebookcorewwwi.onion.» e poi dice di riprovare
più tardi o controllare la connessione!

Funziona, funziona. Solo che tu non osservi i dettagli. Vedi che finisce
con .onion quell’indirizzo? Vuol dire che sta nel Dark Web. Se ti
scarichi in browser TOR e provi a connetterti, vedrai che funziona!

Mah... OK. Provo. Vado qui https://www.torproject.org/download/ ,
scaricato. Scompattato. Ora... OK ci clicco sopra l’icona, TorBrowser.
Incollo l’indirizzo... Ah, ci va! Ma... è Facebook!!!

La prossima volta controlla l’HASH per esser certo d’aver scaricato il
file corretto. Sì, esatto: Facebook è esposto anche sulla Ragnatela
Oscura. Probabilmente è il sito più visitato del Dark Web. Capisci: in
Cina, dico nella Repubblica Popolare Cinese, ci sono milioni e milioni
di persone che vogliono connettersi a Facebook, ma per la legge locale
non è consentito. Con TOR possono collegarsi. Capito? Quindi... se lo
fanno, compiono un’azione illegale, che è esattamente connettersi a
Facebook!

Va bene quindi la Cina può essere sicura? Non proprio!

Sì beh lo stesso vale per tanti altri paesi, e le leggi cambiano di
continuo! L’importante è sapere che TOR è una specie di ripetitore: una
volta che sei entrato, nessuno può seguirti, non si può più ricostruire
il percorso al contrario. Però questo non vuol dire che sia una
sicurezza assoluta: esistono solo sicurezze relative, e commisurate al
proprio profilo di rischio. Se sei un cittadino di uno Stato in cui il
servizio è vietato e sei un dissidente o fai parte di un gruppo
oppresso, magari sei sorvegliato da persone dei servizi segreti e così
via, perciò... attenzione. Nessuna tecnologia può proteggerti dalla tua
ignoranza o superficialità.

Mi pare di capire che il Dark Web può essere un posto interessante da
esplorare, però devi farti aiutare da persone fidate… è come se vado a
casa di un amico e gli chiedo di poter uscire da una porta nel retro...
se poi lì c’è qualcun altro che mi becca, o addirittura se il mio amico
poi fa la spia salta tutto!

Esatto. Su TOR sono i nodi di guardia, quelli da cui accedi alla
Ragnatela Oscura. Se mentre navighi ti accorgi che cambiano... gatta ci
cova, qualcosa non quadra.

E perché così lento? ...è una noia mortale, lento e sonnolento!

Beh, non è velocissimo perché fa molti controlli... Invece di farti
arrivare subito sul sito che richiedi, ti fa rimbalzare su tanti nodi
della rete.

Oh! Stavo navigando nel Dark Web e AD UN CERTO PUNTO APPARE UNA PAGINA
NERA CON LETTERE COLORATE! Cos’è?

Non lo so. Posso dirti di prestare attenzione ai dettagli, per capire
dove sei e quali sono le regole vigenti. Gli indirizzi nel Dark Web
finiscono per «punto onion» .onion

Perché?

Perché è il logo di TOR!

Sì, grazie mille, ma perché proprio quello è il logo?

Mah... Forse perché sono GLI STRATI tu scavi negli strati e vai sempre
più in fondo…

TOR alla fine è una cipolla puzzolente, puzza e fa piangere, per la
lentezza, e poi a furia di togliere strati di cipolla, bleah!

A me piacciono le cipolle. Con moderazione, ma mi piacciono.

A me hanno detto che un altro trucco per non essere trovato è impostare
l’inglese

Dunque, vediamo... in effetti la maggior parte delle persone nel mondo
usa browser inglese… cioè, magari in mandarino, ma io non lo capisco
il mandarino, allora diciamo che delle lingue che mi sono accessibili
l’inglese è senz’altro la più diffusa. Noi mentre esploravamo il Dark
Web
abbiamo fatto questo ragionamento: se non vuoi che ti vedano non
pensare a nasconderti, pensa a come essere simile agli altri. Cerca di
non dare nell’occhio. Come dire: se esci di casa con una felpa nera,
travisato, e ti muovi di soppiatto in mezzo a tutta la gente che si
domanda da cosa ti nascondi... stai creando quella che si chiama una
anomaly detection, cioè in un sistema in cui esiste un certo livello
di sorveglianza vieni individuato come anomalia. Tutti camminano
normalmente, vestiti normali, e tu sembra che scappi da qualcosa...
Anomalia!

Il Dark Web è affascinante perché è nascosto!

Io però mi sentivo un po’ fesso... Cioè, se era per andare su Facebook,
tanto valeva passare dalla porta principale! Anche perché poi, una volta
entrato dalla porta di servizio del Dark Web, se qualcuno ti sorveglia
sa bene che sei entrato lì, metti che uno dei tuoi mille amici è una
spia!

Sì vabbè ma tu sei paranoico!

Niente affatto. Dico solo che sul Dark Web c’è il legale e l’illegale.
Dipende da quello che cerchi, da chi sei, da dove sei, insomma da tanti
dettagli che sono fondamentali.

Secondo te potrei trovare Ableton live gratis là sopra? Dico nel Dark
Web. È un software per produzione musicale elettronica.

Ah beh guarda... anche a me piace, se lo trovi fammi sapere! Anzi no.
Lascia perdere. Scusa ma sai, preferisco usare software libero, perché
quello che dici tu sì che è illegale: scaricare un software piratato
protetto da copyright, è un reato penale! In Europa c’è una legge che si
chiama EUCD (European Union Copyright Directive), negli Stati Uniti
una che si chiama DMCA (Digital Millennium Copyright Act) e insomma,
vorrei evitare grane.

In un certo senso, il Dark Web è piattaforma enorme e indistruttibile

Sì. Cioè, non saprei se è una piattaforma. Né quanto sia grande.
Senz’altro è difficile prenderne il controllo, molto molto difficile
sorvegliarti se lo usi con accortezza. Noi siamo andati su HIDDEN WIKI,
da cui ci siamo sporti su strade anche pericolose... Tipo dei link per
comprare armi.

Uau! Certo è vero che le armi le puoi comprare anche nei negozi
normali, negli Stati Uniti almeno. In Europa è più difficile, ma si può
fare.

Infatti quello che ci siamo chiesti noi è: sì anche, ma, al di là delle
armi, come è che ti fidi a comprarle lì?

Poi forse anche per comprare la droga, può essere utile

...che poi è molto più facile comprarla sotto casa, ti pare?

Ma quindi il Dark Web è come la strada… bisogna sapere dove sei!

Direi di sì. Allora la prossima volta che qualcuno tira fuori
l’argomento, puoi dirgli: «Ma sai qual è il sito più visitato nel Dark
Web

E quello mi dirà «No… i siti di pedofili?»

Eheheheh! E invece, è Facebook, probabilmente almeno, ci siamo stati, ma
l’indirizzo è diverso

E lui dirà: ma ci si può andare anche legalmente!

E tu risponderai: ci puoi andare legalmente se nel tuo paese è legale,
se è illegale no.

Insomma, alla fin fine il Dark Web permette ad alcuni di essere
più liberi?

Forse...

Cosa vuol dire essere liberi?

Non saprei...

Nemmeno io. Ho capito però con tutta questa menata che mi hai fatto che
almeno è importante sapere cosa è illegale e legale nel proprio paese.
Esserne consapevoli. Altrimenti si rischia anche a fare cose che pensi
che siano normali. La normalità non esiste, è un concetto relativo...

Scusa non è che sono legalista, è che... vabbè comunque sul Dark Web
abbiamo trovato anche la musica

Non mi aspettavo che sul Dark Web ci fosse musica! Com’è la
musica nel Dark Web? è diversa?

Ma… c’è il reggaeton, la latin music... e poi c’è la musica
barocca

Insomma una noia

Nono anzi! La musica barocca che abbiamo trovato era di una radio, era
in latino, tipo canti a canone. Molto dark, appropriata al luogo
direi.

C’è musica inquietante nel Dark Web!

Sì anche a me la musica del Dark Web mi ha lasciato perplesso…. Al
prossimo giro vieni anche tu?

Ah, sì mi piacerebbe! Mi pare un’esplorazione interessante!

Riflessioni dei ragazzi

  • Mi è piaciuto molto questo viaggio, perché non pensavo che si
    potessero trovare siti della quotidianità come Facebook, né tanto
    meno delle musiche così.
  • Mi ha ricordato Unfriended, un film in cui dei ragazzi fanno una
    videochiamata e a causa di un virus (dovuto dal fatto che uno dei
    ragazzi aveva «rubato» il computer di una persona). Comunque questo
    «virus» riesce ad entrare nelle case delle persone ed ucciderle
  • sul Dark Web, come sul web, come per strada si possono fare un
    sacco di cose illegali, non dipende da chi sei ma da cosa fai e da
    come lo fai
  • Mi sono chiesto come mai molta gente si fida del Dark Web?
  • ho scoperto cos’è una VPN è acronimo rete privata virtuale...
  • ho pensato sul web come per strada si possono fare un sacco di cose
    illegali
  • mi ha colpito che abbiamo trovato la musica barocca, bellissima e
    non me l’aspettavo
  • Non pensavo si potesse entrare tranquillamente nel Dark Web. Inoltre
    ho pensato: come mai delle persone comprano lì fidandosi?
  • Io ho pensato al fatto che tutto questo alla fine non si può nemmeno
    distruggere completamente in qualche modo perché è così vario ed
    ampio che è impossibile disfarsene
  • mi è sembrato strano trovare nel Dark Web anche la musica ma non a
    caso sembra oscura proprio come il sito, inoltre, sono impressionata
    dalla gente che fa acquisti fidandosi
  • Mi ha colpito il fatto che si possano scaricare libri di ogni genere
    e tipo
  • scaricare libri è illegale...
  • ho pensato che posso inviare file in modo anonimo
  • immaginavo diverso il Dark Web ahah!!!

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