Pedagogia Hacker - il libro

Venerdì 29 novembre 2024 per Elèuthera editrice esce in libreria "Pedagogia hacker" di Davide Fant e Carlo Milani. Un libro per educatori,...
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Internet è ormai inondata da immagini ghiblizzate grazie alla nuova versione di ChatGPT. Ma, al di là del divertimento o della scocciatura, che conseguenze hanno tecnologie come queste sul mondo dell'animazione?
È passata una settimana da quando OpenAI ha lanciato la nuova versione di ChatGPT, una che consente agli utenti di dilettarsi con il cosiddetto ghibli prompting: prendi questa immagine e restituiscimela come fosse un frame di un film dello Studio Ghibli.
Dovremmo aver subìto abbastanza soprusi da parte della broligarchia da aver capito che niente di quello che fanno è fine a se stesso. Il ghibli prompting non è un passatempo: è un test, è un’indagine di mercato, è un focus group a cui partecipa un bel pezzo di popolazione terrestre. E non ci sarebbe niente di male – ci sarebbe, in realtà, ma l’economia di mercato ce la siamo scelta e ora ce la dobbiamo tenere – se non fosse che a questa festa gli unici a non essere invitati sono stati gli animatori che quello … → leggi di più su Pillole di Graffio
In nemmeno 50 anni le aziende della Silicon Valley sono passate dal sognare la pace al realizzare sistemi in grado di sorvegliare silenziosamente qualsiasi smartphone e sistemi d’arma automatici che uccidono con un minimo o nessun intervento umano, i “killer robots”. E sembrano ben felici di mettere queste tecnologie a disposizione di nazioni in guerra e dittatori alla ricerca di sistemi di controllo del dissenso. La rubrica di Stefano Borroni Barale
Qui in Italia non è così noto, ma la controcultura hippie degli anni Sessanta, di cui San Francisco era divenuta la capitale, è stata uno degli ingredienti che ha contribuito, nel decennio successivo, alla creazione di quei gruppi di appassionati di elettronica, come l’Homebrew computer club, in cui hanno mosso i primi passi personaggi come Steve Wozniack e Steve Jobs, i fondatori della Apple.
Il sogno naïf di quella generazione era che i piccoli personal computer avrebbero distribuito… → leggi di più su Pillole di Graffio
Il crepitio dei tasti di un programmatore che scrive codice per comporre un programma è probabilmente uno dei suoni più caratteristici dell'informatica. Da decenni, saper programmare significa avere pieno potere, avere la facoltà di far fare quello che si vuole al computer o tablet o telefono che sia, poter creare app, senza dover dipendere da nessuno.
Ma quel potere richiede studio e impegno: bisogna imparare i linguaggi di programmazione, ciascuno con una sintassi e delle regole differenti, e per molte persone questo non è facile o è semplicemente impossibile. Programmare resta così un'arte praticata da pochi e ammirata a rispettosa distanza dai più.
Tutto questo, però, sta forse per cambiare improvvisamente. Se state pensando di diventare programmatori o sviluppatori, o se siete genitori e pensate che far studiare gli arcani incantesimi della programmazione sia la strada maestra per una carriera informatica garantita per i vostri figli, ci sono due parole … → leggi di più su Pillole di Graffio
Meta AI è comparsa su WhatsApp senza preavviso, generando polemiche e preoccupazioni sulla privacy. Inoltre, l’assistente virtuale introdotto forzatamente dal gruppo Zuckerberg non può essere disattivato e fornisce istruzioni fuorvianti per la rimozione.
Avete notato quel pulsantino bianco con un cerchio blu comparso di recente nella schermata di Whatsapp sul vostro smartphone? Si tratta dell’icona di Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata dal gruppo di Mark Zuckerberg. Il sistema, progettato per essere semplice e intuitivo, garantisce un accesso immediato alla chatbot, la finestra di conversazione alimentata da Llama 3.2, la versione più avanzata di AI di Meta, dotata di capacità multimodali.
Violazione della privacy?
Nulla di male, in apparenza. Il problema è che Meta AI è entrato a far parte della nostra quotidianità, su milioni di schermi, senza alcuna notifica preventiva, né esplicito consenso.
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La puntata del 6 aprile inizia parlando di Spotify e del suo "Perfect Fit": ovvero di come Spotify vi propone musica sconosciuta ma economica e ottimizzata per un ascolto "distratto".
La celebrazione dei 50 anni di Microsoft è stata interrotta da due lavoratrici che hanno contestato il coinvolgimento della ditta (sia tramite Azure, sia tramite il suo dipartimento di Intelligenza Artificiale) nel genocidio del popolo palestinese. In particolare, i sistemi di trascrizione del parlato sono utilizzati per analizzare automaticamente le intercettazioni delle telefonate tra persone palestinesi.
Trump annuncia i suoi "contro"-dazi: finalmente possiamo divertirci con delle equazioni e capire quale è la logica che gli sta dietro (se c'è). E capire se Chat GPT alla fine ci azzecca.
Piracy Shield: non solo non lascia ma addirittura raddoppia, e si riproduce! Il presidente dell'AGCOM ignora tutte le lamentele e presenta un'estensione di Piracy Shield a praticamente t… → leggi di più su Pillole di Graffio
Il comunicato del collettivo studentesco Scuola di Carta denuncia la condotta di due agenti di polizia “in divisa e con la pistola addosso” mentre tenevano un incontro sul tema del cyberbullismo, a cui hanno partecipato circa cinque classi dell'ISIS Niccolini Palli di Livorno, a fine marzo.
Dal comunicato emerge che durante l’incontro sono stati diretti rimproveri poco appropriati, commenti razzisti, un atteggiamento di sfiducia e cinismo nei confronti della nuova generazione. Questo comunicato, leggiamo, «è un atto di riappropriazione dei luoghi che il governo sta cercando di svuotare».
Gli studenti e le studentesse si sono sentiti umiliati e impossibilitati a reagire perché subordinati/e dal loro status e denunciano fortemente quanto successo, insieme al fatto che il corpo docente e la presidenza non si sono espressi in merito ad atti di razzismo interni all’istituto.
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Puntata monografica quella del 2 aprile, in cui abbiamo intervistato Giorgia, una ricercatrice in linguistica riguardo alla definizione, applicazione e limiti dei modelli linguistici nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
Ascolta il podcast della trasmissione sul sito di Radio Blackout
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"Qualche giorno fa, su LinkedIn, un recruiter dichiarava di scartare tutti i candidati che non indicano competenze sull’intelligenza artificiale. Secondo lui, chi oggi non sa usare (o non dichiara di usare) l’AI non è più “occupabile”. Mi sono chiesto: cosa scriverei io, dopo trent’anni passati a lavorare con le informazioni, a progettare conoscenza, senso, orientamento? Sono forse meno competente solo perché non ho scritto “AI” nel curriculum? E allora ho provato a rispondere. Non con uno slogan. Ma con un saggio. Un saggio che parla di incertezza, di etica, di design cognitivo, di consapevolezza come forma di libertà. Un saggio che collega filosofia, teoria dell’informazione, architettura digitale e intelligenza artificiale. Perché non è l’AI che definisce la competenza, ma la capacità di dare forma al sapere. Anche — e soprattutto — quando è incerto.
Introduzione — Il valore euristico dell’incertezza
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Cristina Iurissevich ha scritto un piccolo libro (65 pagine), "E se i troll mangiassero i cookie? Spunti per la sopravvivenza digitale", Eris Edizioni, ma utilissimo. Il libro, partendo dal presupposto che la tecnologia digitale è entrata ormai stabilmente nella nostra vita, semplifica concetti, metodi e strumenti di autodifesa digitale della propria privacy, riservatezza, libertà.
Lo fa in maniera molto chiara e leggibile, ma il suo pregio maggiore non è il riepilogo delle buone pratiche per difendersi. Iurissevich affronta, infatti, il tema delle molestie e della violenza online … → leggi di più su Pillole di Graffio
Quanto è successo dopo l'elezione di Trump alla presidenza degli USA ha svelato ciò che sono i proprietari delle grandi aziende tecnologiche nord americane: un gruppo di tecnocrati che vogliono eliminare qualsiasi vincolo che impedisca loro di fare profitti sfruttando le persone. Se vuoi la versone lunga di questa storia leggi tutti i bro del presidente. Lo fanno con tutti i mezzi a loro disposizione comprese le piattaforme social. Qui puoi approfondire perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech.
Spesso la domanda che ci si pone è: ma come si fa ad abbandonare le piattaforme delle Big tech? Come quasi sempre accade, non è un problema tecnico, poiché le alternative tecniche esistono. Come (quasi) s… → leggi di più su Pillole di Graffio
In uscita per Eleuthera un libro di riflessioni e attività pratiche per un approccio critico e creativo alle nuove tecnologie L'articolo Pedagogia hacker – il libro proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. E' uscito per le "Matite di Animazione Sociale" il libro frutto di questi anni di lavoro educativo nel contesto di Anno Unico L'articolo R-esistere adolescenti. Strumenti per una risposta educativa alla sofferenza delle nuove generazioni proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Il mio contributo alla pubblicazione "Keep it real, comunità in cerchio". Per chi ogni tanto mi chiede come mi sono ingaggiato in questo percorso tra hip-hop e educazione, perchè è nato il libro e come ora prosegue la cosa L'articolo (Breve) storia della mia Pedagogia Hip-Hop proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Un sogno che diventa realtà, è nata Keep it real, comunità in cerchio, la rete che riunisce tutte le più importanti realtà nazionali che utilizzano l’hip-hop come strumento educativo. Un cerchio in continua crescita a cui sono felice di portare il mio contributo. Qui il lancio stampa ufficiale, attingendo dalle parole del sito di daSud, … Leggi tutto "Abbiamo creato una rete nazionale per chi lavora con l’hip-hop in campo educativo" L'articolo Abbiamo creato una rete nazionale per chi lavora con l’hip-hop in campo educativo proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. 6 parole-medicina per un approccio critico e desiderante al disagio delle nuove generazioni L'articolo E’ tempo di un approccio educativo e sociale alla sofferenza degli adolescenti proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Quando i personaggi di film, serie tv, anime, manga divengono stimolo per porsi domande importanti sul mondo, la vita, se stessi L'articolo Personaggi fantastici per urgenze reali proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Torna Alieni! il corso di formazione per i professionisti che si occupano di adolescenti. L'articolo Alieni. Formazione per il lavoro con i nuovi adolescenti 2024-25 proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Un'attività per liberare foto e immagini che custodiamo nei nostri dispositivi o che abbiamo affidato ai social network. Per farle respirare, dargli voce, renderle spazio di incontro. L'articolo Voglio una cornice! Una vita per le immagini, al di là dei social proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. Un tempo era «rock o lento?»: il rock, la velocità, la bandiera dei giovani, il lento invece cosa da vecchi. Oggi, con i «boomer» persi in un vortice di frenesia in cui si perde il senso, le nuove generazioni vogliono tirare il freno. Qualche suggestione musicale e pedagogica (e politica...). L'articolo Perché la musica dei più giovani sta rallentando? Un fenomeno che apre anche a nuovi immaginari educativi proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog. suggerimenti per allestire setting per il lavoro riflessivo ed esperienziale nel digitale L'articolo Come creare un ambiente accogliente in videochat proviene da Pedagogia hip-hop / Davide Fant Blog.
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